A sette anni dal blitz dei Carabinieri che portò a quattro arresti, si è concluso il processo sul cosiddetto “Cimitero degli orrori” di San Martino delle Scale. Avrebbero distrutto bare, profanato tombe e gettato resti umani per liberare posti all’interno del cimitero, ormai saturo da decenni, e rivenderli. Il Tribunale di Palermo ha emesso condanne e assoluzioni, ma la vicenda è ancora lontana dalla sua conclusione.
L’avvocato Alfonso Sorge, che ha difeso alcuni degli imputati, ha rilasciato dichiarazioni a Monrealelive, fornendo dettagli sulla sentenza: “Il processo si è concluso venerdì 9 maggio. Il Tribunale di Palermo, Quarta Sezione, presieduto dal Dott. Gulotta, ha condannato il mio assistito, Salvatore Messina (classe 1980), solamente per 7 capi di imputazione a fronte di 120 capi iniziali”. L’avvocato Sorge sottolinea che “per i restanti capi il Tribunale ha emesso sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste per alcuni e per non averli commessi per altri; per alcuni capi ha emesso sentenza di non doversi procedere per intervenuta prescrizione”.

Riguardo all’altra sua assistita, l’avvocato Sorge precisa: “Per quanto riguarda Gioacchina Messina, questa è stata assolta dal reato associativo per non averlo commesso”. Inoltre, “altri due imputati, assistiti dall’Avv. Pietro Piazza, ossia Rosalia Vitrano e Salvatore Messina (classe 1978), sono stati assolti dai vari capi a loro contestati perché i fatti a loro contestati non sussistono”.
Un aspetto importante riguarda il risarcimento danni: “In ordine alle parti civili – dichiara l’avvocato Sorge – il Tribunale ha riconosciuto il risarcimento danni solamente per 17 persone offese a fronte di 66 parti civili costituitesi inizialmente. Non ha disposto alcun risarcimento per l’Abbazia di San Martino, per la Curia Vescovile e per il Comune di Monreale”. L’avvocato Sorge conclude affermando: “Naturalmente aspettiamo le motivazioni della sentenza, che verranno depositate entro novanta giorni e proporremo appello”.
L’imputato principale, Giovanni Messina, presunto capo della banda, è deceduto durante il processo. Le condanne hanno riguardato alcuni suoi parenti, tra cui la moglie, Erminia Morbini (2 anni), Salvatore Messina (classe 1994, 3 anni e mezzo), Antonino Campanella (2 anni e 8 mesi), Luigi Messina (2 anni e 4 mesi), Benedetto Messina (2 anni e 2 mesi) e Salvatore Cesare Messina (2 anni e 4 mesi). Oltre a Rosalia Vitrano e Gioacchina Messina, sono stati assolti anche i tre medici dell’Asp, Michele Amato, Salvatore Ciofalo e Francesco Paolo Sutera.
L’inchiesta, nata dalla denuncia dell’ex abate del convento dei Benedettini, aveva portato alla luce uno scenario raccapricciante, documentato da video dei Carabinieri. Grazie alle telecamere, gli inquirenti avevano scoperto che, in cambio di denaro, venivano venduti loculi già occupati. I Carabinieri, calandosi nelle tombe di notte, avevano rinvenuto resti umani gettati come rifiuti e bare senza targhetta. Non tutti i resti sono stati identificati, nemmeno con il test del DNA. L’operazione aveva portato a numerosi capi d’imputazione, tra cui truffa, falso, violazione di sepolcro, vilipendio di tombe e cadaveri, occultamento e soppressione di cadavere, associazione a delinquere, estorsione e appropriazione indebita.