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No al Cimitero di Pioppo, facciamoci invece un Parco Urbano

La proposta di Salvino Carramusa che guarda alla salvaguardia del territorio alla riduzione dell'uso del suolo

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Se passa questo inverosimile progetto del mega cimitero in una delle poche aree incontaminate rimaste a ridosso di un bosco di 175 ha e sopra importanti falde idriche, si persevererebbe la continuità con lo sfacelo cementizio della Conca d’Oro degli anni 60 e 70. A dirlo è Salvino Carramusa, monrealese esperto in materia di gestione delle foreste.

La questione della salvaguardia del territorio e dell’uso del suolo

“Ma davvero non si riesce a immaginare un diverso sviluppo del territorio compatibile con l’ambiente e la qualità della vita degli abitanti di una comunità di oggi e di domani? In passato ci abbiamo mai pensato che al posto di migliaia di case e seconde case ci poteva essere una agricoltura moderna fondata sulla valorizzazione e trasformazione dei prodotti locali? E che su essa poteva trarre vantaggio anche un altro modello di turismo meno mordi e fuggi e più residenziale? Un turismo che poteva offrire in modo integrato cultura, beni storici e architettonici, itinerari urbani ed extra urbani (boschi, corsi d’acqua, bellezze naturali), agriturismi nel verde, la unicità di abbondanti e molteplici prodotti locali. Per non parlare di spazi che sono venuti meno per parcheggi, servizi sociali, ricreativi, sportivi e per l’edilizia popolare”.

Un parco urbano al posto del cimitero a Piano Renda

“Piano Renda è uno degli ultimi lembi che può assolvere a queste funzioni, che una sana gestione del territorio dovrebbe sempre assicurare alla comunità, alle generazioni presenti e soprattutto future. Un Parco Urbano che potrebbe soddisfare le esigenze sociali, ludiche, ricreative di bambini, giovani, adulti, anziani. Percorsi alberati, panchine, attrezzature e impianti a basso impatto ambientale (tennis, calcetto, bocce, altalene, scivoli, ect).

Pioppo ha poco o nulla in servizi ricreativi anche per la natura e la morfologia del suo territorio. Monreale non è da meno soprattutto per le politiche sin qui perseguite. Tutti i dati e gli studi condotti (che hanno visto il Comitato Pioppo Comune impegnato in prima fila) dimostrano che non vi è alcuna esigenza funzionale di un cimitero così grande per gli abitanti di Pioppo e Monreale.

Salvaguardiamo 40 mila metri quadrati di territorio

Il sacco di Palermo degli anni 60 e 70 incredibilmente e fortunatamente risparmiò il Parco della Favorita. Da noi si tratta di salvaguardare 40.000 metri quadrati che possono essere destinati a Parco Urbano. Ci sono pure due importanti note della FLAI CGIL che dicono no al cimitero. Riflettano coloro che hanno nelle mani questa dirimente deliberazione, e che magari in altri tempi e contesti politici avrebbero fatto simili o identiche riflessioni.

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