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Bollette AMAP, il Partito Democratico all’attacco: “Ritirare subito gli avvisi di pagamento”

MONREALE – È scoppiata la bufera sulle bollette AMAP a Monreale. Il gruppo consiliare del Partito Democratico di Monreale, composto da Sandro Russo e Davide Mirto, denuncia con forza la gestione degli avvisi di pagamento recapitati in questi giorni ai cittadini, definendola “superficiale e lesiva degli interessi della comunità”.

Al centro della polemica ci sono importi basati su stime arbitrarie, calcolati senza alcuna lettura effettiva dei contatori. La questione, già sollevata dai consiglieri Dem, ha trovato conferma in un comunicato della stessa Amministrazione comunale. L’aspetto più grave, sottolinea il PD, è l’addebito di un deposito cauzionale che i cittadini avevano già versato in passato direttamente alle casse del Comune.

“Siamo di fronte a una gestione poco trasparente e fortemente discutibile”, affermano Russo e Mirto. “In un momento di crisi economica diffusa, è intollerabile che AMAP scarichi sugli utenti il peso della propria inefficienza. Le semplici rassicurazioni e le promesse di futuri chiarimenti non sono più sufficienti”.

Il Partito Democratico chiede quindi un’azione immediata e risoluta: il ritiro di tutte le bollette emesse su base presuntiva e la sospensione degli incassi legati al deposito cauzionale. I consiglieri sollecitano l’Amministrazione a passare dalle parole ai fatti, abbandonando “generiche intenzioni di verifica” per intraprendere un’azione pubblica e formale nei confronti del gestore idrico.

“Il dovere del Sindaco e della Giunta è difendere i cittadini, non commentare le criticità dopo che sono esplose”, prosegue la nota del PD. “Ci aspettiamo atti formali, diffide e, se necessario, la valutazione di una possibile interruzione del rapporto con AMAP qualora non venissero rispettati gli obblighi verso l’utenza”.

Il gruppo consiliare annuncia infine che sarà al fianco dei cittadini in questa battaglia, riservandosi di intraprendere ogni azione utile, inclusa la via legale, per tutelare i diritti degli utenti “ingiustamente penalizzati da questa vergognosa vicenda”.

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